Invito...
Sono stata invitata da Oriana a casa di sua mamma. L'appartamento si affacciava sulla piazza della chiesa, molto antica e da poco ristrutturata. Ero in anticipo e ho visitato la chiesa. La ristrutturazione aveva reso la struttura fruibile dai cittadini per varie attività, non solo per la preghiera. Le preziose opere d'arte, statue e dipinti, erano state abbassate perchè tutti potessero ammirarle. Anche il pavimento era impreziosito da decorazioni di artisti contemporanei. Il tutto risultava molto armonioso e la permanenza si è rivelata gradevole. Ad accogliere i visitatori c'era una signora gentile, affacciata a una finestra all'interno della chiesa. Anche la facciata era stata arricchita di nuove opere d'arte, sempre posizionate nella parte bassa e visibili ai passanti. La mamma di Oriana non c'era più e l'invito rivolto a me e ad altri amici era stato accolto con dolce gratitudine. Ci ha accolto in un bel soggiorno luminoso caratterizzato da una parete rivestita di tessuto e dalla presenza di due tavoli. Su uno si trovavano molti pezzi di stoffa di tanti colori e svariate fantasie. Oriana aveva unito le sue stoffe a quelle di sua mamma. Sull'altro tavolo c'era una gran quantità di fiori essiccati variopinti che sembravano freschi. Oriana aveva unito i suoi e quelli della mamma. Mi offrì alcuni di quei fiori. Entrambe tentavamo di avvolgerli in un foglio di carta da lettere per poi infilarli in una busta. I fiori uscivano dal foglio e nella busta non sarebbero mai entrati. Così lasciai i fiori appoggiati sul foglio e sulla busta rassicurando Oriana che nel cestino della mia bicicletta sarebbero stati al sicuro. I fiori erano piccoli e i colori vivaci; uno solo superava in grandezza gli altri, una margherita da giardino, uguale a quelle che ricevevo in regalo da mia mamma il giorno del mio compleanno. Dopo un saluto affettuoso a Oriana, mi sono diretta verso la mia bicicletta non prima di avere cercato, con la solita lieve ansia, la chiave nelle tasche del vestito.
1 ottobre 2021
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